lunedì 20 novembre 2017

 Il mio ultimo paio di scarpe è sotto il letto. Nere lucide e a punta proprio come quelle di Irnerio il Grasso. Indossandole ogni mattina, sento il passo farsi più leggero, la mente  che si svaga senza rimorso. Nemmeno un pensiero per la suola che si assottiglia o il tacco che si consuma. Neppure Irnerio ci pensava  granchè mentre volteggiava sulle note di vecchi tanghi abbracciato alla Senorita, la bambola-donna disarticolata e paziente.Ora la Senorita, piegata in quattro con cura dalle pallide dita di Manuel, l'ultimo allievo del Grande Tanghero, sta viaggiando all'interno di una valigia. La valigia dondola e beccheggia sospesa alla mano di Manuel, supera in volo le sporte delle massaie di Calle Fortuna, sfiora il dorso di un cane giallo, struscia  contro il parafango di un auto, impegola una bicicletta, insacca una tibia .La testa dipinta della Senorita (non ne fanno più così!) sbatte contro le scarpette finte col tacco e fa no, no, no...

domenica 18 marzo 2007

In un pomeriggio domenicale grigio, remoto y final qualcuno penetrò in casa di Irnerio il Grasso e lo ammazzò stracciando senza pietà gli innumerevoli strati di carta velina color di rosa con cui il vecchio tanghero aveva avvolto la propria esistenza terrena: maleducato, un getto di sangue risalì dai visceri spappolati alla boccca, dove esplose come un fiore, un fiotto, un geyser: manco a dirlo, purpureo. Mentre Irnerio spirava con l'unico occhio ancora spalancato sui ventagli appassiti attaccati al muro, un fiumicello rosso percolò lentamente nell'appartamento al piano di sotto e un Cristo sbilenco dei Magazzini El Capital sanguinò vero sangue e gesummaria e mammamia strillò la vergine che curava quella particolare raccolta di statuine sante, accorruomo e tutto il resto, che spavento e che notte e dopotutto Irnerio il Grasso non se ne andò in silenzio, come in silenzio non era vissuto.
A questo punto un Poeta, capitato per caso, avrebbe cantato senza sforzo alcuno i 90 kili di tanghi di Irnerio Diaz portati giù per le scale da becchini affaticati e l'ultimo suo paio di scarpe da ballo, nere lucide e appuntite, rimaste per sempre sotto il letto

Ciao, Mondo!

questo è il mio primo post